Caso Desirée, annullata l’accusa di omicidio per due delle persone arrestate. Accolta l’istanza della difesa secondo cui la ragazza non avrebbe subìto una violenza di gruppo ma sarebbe stata abusata singolarmente.
ROMA – Nuovi sviluppi nelle indagini sul caso Desirée, la ragazza di sedici anni di Cisterna di Latina morta in un capannone occupato nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Il Tribunale del Riesame ha annullato l’accusa di omicidio volontario per due delle persone arrestate dagli inquirenti per la morte della giovane.
Caso Desirée, cade l’accusa di omicidio per due delle persone arrestate
Dopo il ricorso della difesa, il Tribunale del Riesame ha annullato l’accusa di omicidio nei confronti di Chima Alinno e Brian Minthe. Decadute anche le accuse di violenza sessuale di gruppo e abuso sessuale aggravato nei confronti della minore che restano quindi in carcere con le accuse di violenza sessuale e spaccio di sostanze stupefacenti. La decisione del Tribunale del Riesame è stato accolto dalle critiche dell’opinione pubblica che chiedono pene severe per gli autori dei carnefici di Desirée.
Cade l’aggravante della violenza di gruppo
Secondo i giudici, che hanno accolto l’istanza della difesa, la ragazza non sarebbe stata vittima di una violenza di gruppo ma sarebbe stata violentata singolarmente, a turno. Dinamica che fa quindi decadere l’accusa di violenza di gruppo.
Nei prossimi giorni l’interrogatorio allo spacciatore italiano fermato dalle forze dell’orine
Nelle prossime ore il Tribunale del Riesame prenderà in considerazione anche il caso del terzo arrestato, Mamadou Gara, mentre nei prossimi giorni sarà interrogato lo spacciatore italiano arrestato nei giorni scorsi.